“Grande Sud” si rilancia sulla scena politica di centrodestra, pur mantenendo la sua autonomia di movimento politico con chiara caratterizzazione meridionale. Lo ha confermato la convention della ripartenza svoltasi sabato in un grande albergo di Cefalù, che ha accolto la linea tracciata dal fondatore, Miccichè, in atto sottosegretario alla Pubblica Amministrazione e Semplificazione. Presenti anche deputati regionali e senatori, nonché l’europarlamentare Iacolino e, ovviamente, il coordinatore regionale, Mancuso.
Il dibattito si è sviluppato sul futuro del centrodestra di cui “Grande Sud” ha dichiarato di essere una costola come ha confermato il capo.
Ma, onde evitare equivoci, Miccichè ha chiarito la posizione del movimento arancione nell’ambito del centrodestra: «Noi siamo il “Grande Sud” e tale rimaniamo.
Sia chiaro a tutti. Forza Italia 2.0, se e quando si farà, sarà il perno della nuova coalizione di centrodestra, coalizione al cui interno “Grande Sud” avrà lo spazio che si è meritato per le battaglie combattute e i risultati ottenuti in questi anni». Linea condivisa dai presenti. «Sto lavorando al fianco di Berlusconi – ha precisato – per ricostruire un centrodestra che voglia tornare a vincere, affiancandosi ad alleati accomunati dalla stessa voglia».
Miccichè, come si ricorderà, ha esordito in politica nel 1994 in occasione della nascita di Forza Italia, il partito di Berlusconi. E Miccichè in Sicilia ne è stato il fondatore e il capo assumendo anche la carica di coordinatore regionale per molti anni: nel 2000, sotto la guida di Miccichè, il centrodestra in Sicilia ha ottenuto il famoso 61-0 con la conquista di tutti i seggi disponibili nelle due circoscrizioni per la Camera e nei collegi per il Senato.
Ha rotto col centrodestra nella passata legislatura dell’Ars in seguito allo strappo del governatore, Lombardo, autore del ribaltone cui hanno aderito alcuni deputati del Pdl fedeli a Miccichè.
In occasione delle elezioni regionali del 28 ottobre scorso il centrodestra ha assaporato in Sicilia la prima sconfitta, sebbene gli “arancioni” abbiano ottenuto una discreta presenza all’Ars, ma perdendo strada facendo qualche pezzo con passaggio sul fronte opposto.
“Grande Sud” è tornato nell’alveo del centrodestra in occasione delle elezioni politiche del febbraio scorso. In questa fase di ristrutturazione del centrodestra con l’annunciata rinascita di Forza Italia, Miccichè ha voluto ribadire la sua fedeltà al Cavaliere: «Sto lavorando al fianco di Berlusconi per ricostruire un centrodestra che voglia tornare a vincere, affiancandosi ad alleati accomunati dalla stessa voglia».
E nella stessa giornata di sabato, “Grande Sud” a Palermo ha incassato il ritorno di Santangelo all’ovile: «La ricostruzione del “Grande Sud” con il rinnovo dei quadri dirigenti – ha dichiarato – è proiettata verso la rifondazione di una nuova coalizione di centrodestra. “Grande Sud” e Miccichè mi riconducono in quel percorso iniziale che mi ha visto protagonista fin dalla sua nascita».
Molto critico Miccichè nei confronti del governo guidato da Crocetta: «L’attuale governo regionale siciliano passerà alla storia come uno dei peggiori. La demagogia che lo contraddistingue è pari solo all’immobilismo economico che è stato capace di creare. Crocetta dovrebbe cominciare a occuparsi dei siciliani, piuttosto che stare a riflettere su come finire in prima pagina il giorno dopo».
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