Sono febbrili i preparativi per ricevere Papa Francesco a Lampedusa, domani mattina. I lavori maggiori sono stati effettuati allo stadio, dove il muretto di cinta e la rete che delimitava il campo sono stati abbattuti per consentire alle persone di vedere bene il Papa che officerà la messa dal cortile dello stabile degli uffici della riserva marina.
Già da qualche giorno molti isolani portano doni da consegnare a Papa Francesco. La vettura che trasporterà il Papa appartiene ad una persona di origini milanesi che da molti anni viene a Lampedusa in ferie: si tratta di una Fiat campagnola scoperta, identica a quella che Papa Francesco utilizza a San Pietro per fare il giro della piazza in mezzo ai fedeli. La vettura per l’occasione è stata modificata da un artigiano del posto che ha provveduto a spostare i sedili posteriori per consentire al Papa di stare in piedi durante gli spostamenti sull’isola.
Centinaia di abitanti di Lampedusa hanno dato la propria disponibilità per dare una mano alla macchina organizzativa, offrendosi come volontari per tutto quello che c’è da fare. Il sindaco e tutta l’amministrazione comunale stanno vivendo giorni di particolare apprensione: «Siamo impegnati come non mai – ha detto il sindaco Giusi Nicolini – ma questo impegno lo stiamo vivendo con una gioia che ci viene naturale dal profondo dei nostri animi. Con così pochi giorni di preavviso e con il fatto che Papa Francesco ha richiesto di lasciare tutto così come è, stiamo avendo non poche difficoltà per mettere in moto la macchina organizzativa. Lampedusa e la sua gente stanno attendendo questo magico momento con il fiato sospeso».
Intanto, venerdì mattina davanti alla chiesa madre, un gruppo di migranti ha inscenato una protesta pacifica subito rientrata grazie all’intervento dei poliziotti e dal parroco don Stefano. I migranti chiedevano di essere trasferiti prima che fossero espletati gli obbligatori riconoscimenti.
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