I carciofi spinosi di Menfi allo Slow Fish di Genova

I carciofi spinosi di Menfi allo <strong>Slow Fish</strong> di Genova

Se pensate di conoscere il pesce perché mangiate spada, tonno e nasello e ai figli raccontate storie di balene e delfini allora siete in buona compagnia ma dovete fare un salto a Slow Fish, al Porto Antico di Genova (fino a domenica): per scoprire che nel mare sotto casa ci sono 300 specie di pesce commestibili e gustose da mettere in tavola tutti i giorni a prezzi accessibili e capire, con l’aiuto di esperti, chef e “personal shopper” quale scegliere, come cucinarlo e come risparmiare.

Slow Fish Carciofo Spinoso MenfiPerché la scelta consapevole del consumatore risulta fondamentale per sostenere la pesca tradizionale e difendere l’ecosistema marino.

A Slow Fish si puo fare un assaggio dei cibi e dei sapori delle regioni italiane.

Dalla Sicilia arrivano a Genova la masculina da magghia, piccola guizzante acciuga, il limone Interdonato di Messina, dal nome del garibaldino che incrociò semi di cedro e di limone, i capperi di Salina e i carciofi spinosi di Menfi (prodotto rappresentato a Genova da Calogero Romano e Calogero Vascellaro), il pane nero di Castelvetrano e l’oliva minuta, le marmellate di Colle Vicario, le granite al gelso, al limone e alla mandorla di Sala Ausilia.

«Lasciando perdere il tonno rosso o lo spada che sono a rischio estinzione – spiega Silvio Greco, responsabile scientifico di Slow Fish – e scegliendo pesce locale a ciclo di vita breve. È più buono, meno inquinato e più conveniente per il portafoglio. Inoltre, mangiando un sugarello o un barracuda non si danneggia la catena alimentare. L’aumento delle meduse è ad esempio anche una conseguenza della pesca indiscriminata del bianchetto».

«Slow Fish – spiega Roberto Burdese – vuole far crescere la consapevolezza che bisogna gustarsi il cibo sapendo che le nostre scelte incidono sul mondo in cui viviamo. Abbiamo 300 specie nel Mediterraneo e ne mangiamo solo dieci».

 

A masculina da magghia è tipica di Catania e si riferisce a un’antica tecnica di pesca dell’acciuga

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