Se pensate di conoscere il pesce perché mangiate spada, tonno e nasello e ai figli raccontate storie di balene e delfini allora siete in buona compagnia ma dovete fare un salto a Slow Fish, al Porto Antico di Genova (fino a domenica): per scoprire che nel mare sotto casa ci sono 300 specie di pesce commestibili e gustose da mettere in tavola tutti i giorni a prezzi accessibili e capire, con l’aiuto di esperti, chef e “personal shopper” quale scegliere, come cucinarlo e come risparmiare.
Perché la scelta consapevole del consumatore risulta fondamentale per sostenere la pesca tradizionale e difendere l’ecosistema marino.
A Slow Fish si puo fare un assaggio dei cibi e dei sapori delle regioni italiane.
Dalla Sicilia arrivano a Genova la masculina da magghia, piccola guizzante acciuga, il limone Interdonato di Messina, dal nome del garibaldino che incrociò semi di cedro e di limone, i capperi di Salina e i carciofi spinosi di Menfi (prodotto rappresentato a Genova da Calogero Romano e Calogero Vascellaro), il pane nero di Castelvetrano e l’oliva minuta, le marmellate di Colle Vicario, le granite al gelso, al limone e alla mandorla di Sala Ausilia.
«Lasciando perdere il tonno rosso o lo spada che sono a rischio estinzione – spiega Silvio Greco, responsabile scientifico di Slow Fish – e scegliendo pesce locale a ciclo di vita breve. È più buono, meno inquinato e più conveniente per il portafoglio. Inoltre, mangiando un sugarello o un barracuda non si danneggia la catena alimentare. L’aumento delle meduse è ad esempio anche una conseguenza della pesca indiscriminata del bianchetto».
«Slow Fish – spiega Roberto Burdese – vuole far crescere la consapevolezza che bisogna gustarsi il cibo sapendo che le nostre scelte incidono sul mondo in cui viviamo. Abbiamo 300 specie nel Mediterraneo e ne mangiamo solo dieci».
A masculina da magghia è tipica di Catania e si riferisce a un’antica tecnica di pesca dell’acciuga
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.