C’è anche Ignazio Messina tra i candidati alla segreteria nazionale di Italia dei valori. Ex sindaco di Sciacca, tra i fondatori de «La Rete», Messina attualmente ricopre l’incarico di responsabile Enti locali nel partito dipietrista. Domenica scadono i termini per la presentazione delle candidature alla segreteria nazionale di Idv, dopodiché inizierà la fase pre-congressuale, preludio al congresso che si terrà il 28, 29 e 30 giugno prossimi. Oltre a Messina, finora sono usciti allo scoperto anche Antonio Borghesi, ex presidente dei deputati di Idv, e Niccolò Rinaldi, capo delegazione Idv al Parlamento europeo.
La corsa alla leadership del partito è iniziata nel giorno in cui Leoluca Orlando, Felice Belisario e Carlo Costantini – ovvero l’ala dissidente di Idv, contraria al congresso – hanno annunciato la nascita di un nuovo percorso politico, in opposizione a quello di Antonio Di Pietro. E proprio nei confronti del fondatore, i tre non sono stati affatto teneri.
«Nell’Idv si è chiuso un ciclo. Di Pietro guarda ancora al sepolcro imbiancato perché non è mai stato un leader, ma un capo padrone», ha dichiarato Belisario nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri a Roma.
«L’Idv – ha proseguito Orlando – deve cambiare padrone. Noi lavoriamo per costruire una coalizione di governo alternativa a inciuci e al Dio denaro. E per provare a costruire il vero Partito democratico, che non è mai nato».
Orlando ha spiegato di voler andare a cercare i voti «tra gli elettori di tutti i partiti, perché i partiti sono morti ma gli elettori sono vivi». Poi, citando la sua esperienza di primo cittadino, Orlando ha detto di guardare anche a sindaci come Flavio Tosi di Verona e Federico Pizzarotti di Parma.
I dissidenti, pur rimanendo nell’Idv, si oppongono alla celebrazione del congresso e propongono in alternativa la riunione dell’assemblea nazionale.
I lealisti però non arretrano di un millimetro, sancendo di fatto una spaccatura ormai irreversibile. «Orlando, Belisario e Costantini continuano a ripetere che i partiti sono morti. E siccome solo loro tre sono vivi, penso proprio che faranno il partito dei superstiti», ha ribattuto Messina.
«La loro presenza in altri soggetti politici – ha aggiunto – è incompatibile con Italia dei valori. Per quanto riguarda il congresso è stato deciso democraticamente: la maggioranza pensa che sia il percorso per rilanciare Idv; altri non sono d’accordo. I dissidenti lascino tranquilla Idv, vadano per la loro strada».
Domenica mattina, i firmatari del documento «Coerenza e Democrazia» (tra cui parecchi orlandiani) si riuniranno a Roma per vagliare la loro proposta politica. L’obiettivo è dare vita a primarie aperte per scegliere l’assemblea costituente di un nuovo soggetto politico di stampo liberaldemocratico. Un movimento che punta ad attirare l’elettorato deluso del Pd, ma anche i vendoliani, così come liste civiche ed associazioni presenti nei vari territori.
D’altro canto, mercoledì l’ufficio di presidenza di Idv ha confermato i nomi di Sergio Mulè e Paolo Caracausi quali commissari delle segreterie di Palermo e Trapani. «In Sicilia – ha concluso Messina – Italia dei valori non è soltanto Leoluca Orlando. Sette coordinatori provinciali sono rimasti fedeli alla linea del partito e, soprattutto a Palermo, sono nati nuovi circoli». D.D.
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