L’aula del Senato e’ convocata alle 9 per l’inizio del dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Enrico Letta, che ieri ha depositato l’intervento pronunciato alla Camera per la fiducia, ottenuta poi a Montecitorio in serata con 453 si’ e 153 no.
A palazzo Madama il dibattito durera’ circa due ore, con la replica del premier attesa verso le 11. Subito dopo, le dichiarazioni di voto sulla fiducia da parte dei diversi gruppi parlamentari, trasmesse in diretta televisiva.
La prima chiama dei senatori per le operazioni di voto sulla fiducia e’ prevista per le 13 e il risultato della votazione dovrebbe essere proclamato attorno alle 14. Subito dopo, il ministro dell’Interno Angelino Alfano riferira’ sulla sparatoria avvenuta domenica scorsa davanti a palazzo Chigi.
Stop al pagamento della rata Imu di giugno, in attesa della revisione. No all’aumento dell’Iva. Poi priorità per il lavoro, a partire dalla riduzione della tassazione sul lavoro stabile, in primis per giovani e nuovi assunti. Sono alcuni dei temi del programma di Enrico Letta lanciati nel corso del suo discorso per la richiesta di fiducia alla Camera. Misure sul lato conti pubblici, che valgono circa 10 miliardi di euro che l’Esecutivo dovrà reperire (dall’Imu all’Iva, dalla Cig agli esodati ai precari della pubblica amministrazione). E sul lato riforme costituzionali per le quali Letta si è dato 18 mesi di tempo: a partire dalla legge elettorale che è assolutamente da riformare. Non si può più andare al voto con il Porcellum, ha detto il premier, che ha parlato anche di reddito minimo per le famiglie bisognose.
I 14 punti del programma di Enrico Letta.
- Stop Imu a giugno – Il Governo Letta, ha annunciato il premier, intende riformare «la tassazione sulla prima casa». Intanto – ha aggiunto il presidente del Consiglio – con lo stop dei pagamenti di giugno in vista di una riforma complessiva». In particolare, serve «una politica fiscale della casa che limiti gli effetti recessivi sull’edilizia».
- Lavorare per evitare l’inasprimento dell’Iva – Bisogna lavorare per arrivare a una «rinuncia dell’inasprimento dell’Iva». Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Enrico Letta nel suo intervento alla Camera.
- Priorità il lavoro per fermare l’incubo dell’impoverimento – Il governo, ha spiegato Enrico Letta nel suo intervento, ritiene il lavoro una priorità assoluta per bloccare l’incubo dell’impoverimento. Il premier ha sottolineato che non basta solo il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Letta ha poi annunciato: «Vogliamo ridurre le tasse sul lavoro: quello stabile, quello sui giovani e sui neo assunti».
- Reddito minimo – «La riforma del welfare richiede azioni di ampio respiro. Non occorrono isterismi». Letta ha sottolineato in Aula alla Camera che per un welfare attivo e al femminile andranno migliorati gli ammortizzatori sociali estendendoli a chi ne é privo a partire dai precari e si potranno studiare forme di reddito minimo per famiglie bisognose con figli.
- Abolire definitivamente le province – Occorre subito «abolire definitivamente le province». Secondo Enrico Letta, è necessario «ridurre i costi dello Stato, valorizzare i comuni e regioni in un’ottica di alleanza, chiudere la partita sul federalismo fiscale rivedendo il rapporto tra centro e periferia». «La moralità della politica – spiega Letta – è quella di prendere le decisioni che i cittadini si attendono e rispettare gli impegni presi davanti a cittadini e istituzioni».
- Pensioni, il nodo esodati: impegno a ristabilire il patto – Il premier Enrico Letta ha ricordato che con gli esodati la comunità nazionale «ha rotto un patto, va trovata una soluzione strutturale, è un impegno prioritario di questo governo ristabilirlo».
- Il premier Enrico Letta ha ricordato che con gli esodati la comunità nazionale «ha rotto un patto, va trovata una soluzione strutturale, è un impegno prioritario di questo governo ristabilirlo». – Occorre istituire subito una convenzione per avviare il percorso delle riforme istituzionali. «Dal momento che questa volta l’unico sbocco é il successo – ha affermato Enrico Letta nel suo discorso alla Camera -, approvazione delle riforme, tra 18 mesi verificherò se il progetto sarà avviato a porto sicuro. Se ci sarà la ragionevole certezza che processo di riforma costituzionale potrà continuare». Se invece dopo 18 mesi di lavori si appalesasse il rischio che i veti incrociati possano «impantanare tutto per l’ennesima volta non avrei esitazioni a trarne le conseguenze».
- Superamento del bicameralismo paritario – Secondo Enrico Letta «serve una riforma che avvicini cittadini alle istituzioni con principi di democrazia governante, la possibilità di superare il bicameralismo paritario e evitare ingorghi come quello appena sperimentato».
- Legge elettorale: mai più al voto con il Porcellum – «La legge elettorale – ha affermato il Presidente del Consiglio Enrico Letta nel suo discorso alla Camera – è legata alla forma di governo, ma dobbiamo qui assumere l’impegno che quella dello scorso febbraio è stata ultima consultazione elettorale con la legge vigente». «Sono certo – ha continuato – che le forze politiche saranno in grado di trovare ottime soluzioni», ma lasciatemi fare una riflessione personale: «Migliore della legge attuale sarebbe almeno il ripristino della legge elettorale precedente».
- Lavoro, meno restrizioni sui contratti a termine – «La grande tragedia di questi tempi, soprattutto al Sud, che sarà la prima priorità del mio governo, è il lavoro. Solo col lavoro si può imboccare la via di una crescita non fine a se stessa». Per Enrico Letta gli aiuti possono arrivare attraverso «la modifica della legge 92, che riduca le restrizioni ai contratti a termine finché persiste la crisi economica».
- Lotta all’evasione e fisco amico – «Bisogna coniugare ferrea lotta all’evasione e fisco amico, senza che la parola Equitalia debba provocare dei brividi quando viene evocata«. Lo dichiara il premier Enrico Letta nel discorso programmatico pronunciato nell’Aula di Montecitorio.
- Riformare il sistema di finanziamento dei partiti – Il sistema di finanziamento dei partiti va radicalmente riformato.”La riduzione dei costi della politica diventa un dovere di credibilità. Pensate ai rimborsi elettorali: tutte le leggi introdotte dal 1994 a oggi sono state ipocrite e fallimentari. Non rimborsi ma finanziamento mascherato e per di più di ammontare troppo elevato, come ha recentemente confermato la Corte dei Conti. Si parla di 2 mdl e mezzo di euro a fronte di spese certificate di circa mezzo miliardo. Tutto questo è la conferma che il sistema va rivoluzionato, abrogando la legge esistente, introducendo misure di controlo e di sanzione, anche sui gruppi parlamentari e regionali”.
- Via libera a specificità a servitori dello Stato – Nel suo discorso alla Camera Enrico Letta ha parlato di quelle zone del Paese in cui la criminalità organizzata «esercita un controllo arrogante del territorio nonostante il sacrificio di servitori dello Stato che troppo spesso abbiamo avuto la responsabilità di lasciare soli», sia per quanto riguarda i magistrati che le forze dell’ordine. Ed é a quest’ultima categoria che, ha continuato il premier, é il momento di «riconoscere la specificità del lavoro del personale in divisa».
- Marò, al lavoro per riportarli in Italia – «Lavoreremo per trovare una soluzione equa e rapida alla situazione dei nostri due fucilieri di marina che ne consenta il rientro in Italia nel più breve tempo possibile». Nei prossimi giorni il ministro della Difesa, Mario Mauro, si recherà a New Delhi in India, per incontrare i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi