«Nessuna rottura con Leoluca Orlando». Il fondatore di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che martedì a Palermo ha riunito militanti e dirigenti, getta acqua sul fuoco: «Non sono venuto per sfidare Leoluca, ma per rilanciare il partito in un momento di grande confusione politica».
La strategia è chiara: ricomporre la «foto di Vasto» e in Sicilia riallacciare i legami col Pd e con «Il Megafono», movimento del governatore Rosario Crocetta. L’obiettivo è uscire dall’isolamento in cui Idv si è cacciata alle ultime elezioni con la fallimentare esperienza di Rivoluzione civile.
Di Pietro, però, deve fare i conti con Orlando e i suoi fedelissimi che, in dissenso con la linea uscita fuori dall’esecutivo nazionale di Idv, hanno preso le distanze dall’ala lealista del partito.
Martedì infatti, come già anticipato, nessun orlandiano si è presentato alla riunione convocata da Di Pietro. Il fondatore, che annuncia le dimissioni da presidente per aprire la fase congressuale (con i delegati che saranno eletti tramite primarie), non se ne fa un cruccio: «A tutti coloro che non sono venuti – dice – va il mio abbraccio. Mi auguro che si possa convergere su un percorso comune e che lo “strappo” con Orlando si possa ricucire».
Il gruppo dei dissidenti è molto più numeroso e consistente di quello rimasto fedele a Di Pietro. Ad esempio, c’erano solo 2 consiglieri comunali su 29 all’incontro con il fondatore: si tratta di Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti. Dal canto suo, il sindaco non ha ancora detto addio ad Idv, ma vive da «separato in casa».
Orlando, nel frattempo, si è avvicinato al sindaco di Firenze Matteo Renzi; e sta lavorando al progetto de «La Rete 2018», che a fine mese verrà presentato a Roma.
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