I Dieci «saggi», voluti dal Presidente della Repubblica per superare lo stallo politico, sono già al lavoro.
Gli esperti, che dovranno far superare dall’impasse politico-istituzionale e dalla impermeabilità comunicativa tra i tre blocchi principali presenti in Parlamento, sono saliti oggi al Quirinale per ricevere dal capo dello Stato i dettagli del mandato. I primi a riunirsi sono stati i sei saggi incaricati di occuparsi delle tematiche economico sociali.
Si tratta di Enrico Giovannini, Giovanni Pietruzzella, Salvatore Rossi, Enrico Moavero Milanese, Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico. A seguire, la riunione del gruppo dei saggi che si occupano delle tematiche istituzionali composto da Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano sottolinea che: “Sabato ho proceduto in condizioni di particolare urgenza e difficolta’, data anche la coincidenza festiva, alla ricerca di persone che per funzioni di vertice in varie istituzioni e per esperienze concrete compiute in rapporto ad alcuni temi essenziali potessero dare il contributo richiesto. L’indubbio valore dei nomi da me subito resi noti, non mi ha messo al riparo da equivoci e dubbi circa i criteri della scelta o la non presenza di altri nomi certamente validi”.
“E’ del tutto ovvio – continua Napolitano – che qui non si crea nulla che possa interferire ne’ nell’attivita’ del Parlamento, anche in questa fase in cui lavora nei limiti noti, ne’ nelle decisioni che spettano alle forze politiche. Io mi sono trovato in una condizione di impossibilita’ – spiega – a proseguire nella ricerca di una soluzione alla crisi di governo, data la rigidita’ delle posizioni delle principali forze politiche. E ho detto chiaramente che attraverso questi gruppi si puo’ concorrere almeno a creare condizioni piu’ favorevoli allo scopo di sbloccare una situazione politica irrigidita in posizioni inconciliabili”.
Come risultato immediato, però, la soluzione individuata dal Colle vede una sorta di rilegittimazione del governo Monti che potrà operare sia sull’ordinaria amministrazione che sulle emergenze (e scadenze) economiche che l’Italia ha davanti a sé.
I Dieci uomini, con una media di età relativamente bassa: 63,5 anni per il gruppo dei politici e 56,5 per per quello degli economici, hanno 8-10 giorni di tempo per formulare proposte programmatiche in campo economico e istituzionale.
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