Le tappe che porteranno il parlamento a eleggere in seduta comune il nuovo capo dello stato.
Ecco le scadenze istituzionali da qui all’elezione del nuovo presidente della Repubblica, dopo l’elezione dei presidenti delle Camere.
20 Marzo: i capigruppo. Ieri i parlamentari hanno dichiarato a che gruppo aderiscono. I gruppi sono convocati il 20 per eleggere i rispettivi presidenti. Una volta eletti i presidenti e costituiti i gruppi di Camera e Senato con i rispettivi capigruppo, ci saranno tutti gli interlocutori del capo dello Stato richiesti dalla Costituzione per le consultazioni che porteranno alla nomina del premier. Consultazioni che, ha annunciato il presidente Napolitano, avranno inizio lo stesso 20 marzo. Probabilmente il capo dello Stato tenterà di conferire un incarico prima di Pasqua (31 marzo). Una cosa è certa: Napolitano è obbligato a fare di tutto per far nascere un nuovo governo e deve dare un incarico. Ma, visto che si trova nel “semestre bianco”, non potrà sciogliere le Camere, nemmeno nel caso di mancato accordo sul nuovo governo; una facoltà di cui potrà avvalersi soltanto il suo successore.
15 Aprile: Parlamento in seduta comune. Si riunirà per eleggere al Quirinale il successore di Napolitano, il cui mandato scadrà il 15 maggio. La seduta comune potrebbe essere convocata per i primi di maggio, in modo da consentire ai consigli regionali di eleggere i grandi elettori che le rappresenteranno.
Oggi pomeriggio si riuniranno i gruppi del Pd di Camera e Senato con all’ordine del giorno proprio l’elezione dei capigruppo. Escluso dai diretti interessati che in gioco ci siano i due uscenti, Franceschini e Finocchiaro, in gara fino all’ultimo per le presidenze delle Camere. Per i Democratici per Montecitorio in prima fila ci sarebbe il “giovane turco” Andrea Orlando, ma nei giorni scorsi erano circolati anche i nomi di Letta e Bindi. L’assemblea potrebbe, comunque, riservare qualche sorpresa visto che, diversamente da palazzo Madama, non è necessario raccogliere le firme per presentare una candidatura ed è, quindi, possibile che a farsi avanti siano in molti e spetti direttamente al segretario dirimere la questione.
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