Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha annunciato che lunedì presenterà al Presidente dell’Ars la richiesta per la trattazione urgente di un disegno di legge, finalizzato allo scioglimento immediato dell’Ente di Formazione Ciapi, che «già in passato – ha afferma il presidente della Regione – ha dimostrato di avere avuto una gestione fallimentare».
«È da mesi – ha dichiarato Crocetta – che ho messo sotto osservazione il Ciapi nominando anche un Commissario per analizzare la situazione in cui si trova. La questione è chiara e credo – ha aggiunto il Presidente Crocetta – sia arrivato il momento di accelerare la via di fuga da Enti e partecipate che hanno dimostrato solo di produrre debiti, devastando il bilancio della Regione siciliana».
Intanto l’inchiesta della Procura di Palermo va avanti. Sono stati i controlli disposti dall’Ue, che sospetta irregolarità nella gestione dei fondi elargiti dalla Regione al Ciapi, a determinare l’avvito di scrupolosi accertamenti.
L’indagine si intreccia con un’altra, quella su un presunto giro di mazzette legate ad appalti regionali di grandi eventi. Nell’indagine sarebbe coinvolto anche un ristoratore che ha interessi in una società pubblicitaria e che rivendeva al Ciapi spazi pubblicitari per somme 40 volte superiori a quelle pagate dalla sua azienda.
Tra le carte dell’indagine anche un giro di biglietti per lo stadio che la società del Palermo calcio avrebbe regalato ad alcuni politici regionali. Dodici i politici, lo ricordiamo, che sono stati denunciati dalla Guardia di finanza. In questo momento si tratta solo di denunce, ma il voluminoso dossier, circa 700 pagine, è già stato consegnato al gruppo che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione: il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Alessandro Picchi e Sergio Demontis. Sono coinvolti cinque ex assessori regionali al Lavoro e alla Formazione: Carmelo Incardona, che ha ricoperto l’incarico tra il maggio 2008 e il maggio 2009; Luigi Gentile, in carica dal maggio al settembre 2009; Santi Formica (2006-2007), Francesco Scoma (2004-2006) e Nicola Leanza, che a capo degli uffici del Lavoro e della Formazione è stato per pochi mesi nel 2010 e oggi è capogruppo dell’Udc. La Guardia di finanza avrebbe denunciato anche l«ex presidente dell’Ars Francesco Cascio (Pdl); Gaspare Vitrano, ex deputato regionale del Pd, che è imputato in un processo per concussione, per aver intascato mazzette riguardanti appalti del settore fotovoltaico.
Sotto i riflettori degli inquirenti anche Salvino Caputo, deputato del Pdl all’Ars, Antonino Dina, deputato regionale dell’Udc; Domenico Di Carlo, rappresentante legale del Pid; Salvo Alotta, del Pd, ex vice presidente vicario del consiglio comunale di Palermo e Gerlando Inzerillo, ex congliere comunale di Grande Sud. Gli ultimi due erano candidati alle scorse elezioni comunali ma non sono stati eletti. Le Fiamme gialle hanno denunciato complessivamente 40 persone: ventotto sono ex amministratori e funzionari dell’ente che sarebbero stati al centro di presunte anomali ed irregolarità.
«Non ho mai intrattenuto con il Ciapi alcun rapporto di qualsivoglia natura, – ha detto l’onorevole Antonino Dina, presidente della commissione bilancio dell’Ars e deputato dell’Udc – nè tanto meno ho ricevuto alcun finanziamento illecito per le mie campagne elettorali o per finanziare il partito da parte di chicchessia. La notizia del mio coinvolgimento nella indagine delle Fiamme gialle mi fa trasecolare. Sono però convinto che le verifiche sulla mia persona faranno emergere la linearità dei miei comportamenti così come l’onestà che è cardine del mio agire pubblico e privato».
Si è detto fiducioso nel lavoro della magistratura l’ex presidente dell’Assemblea regionale, Francesco Cascio, il quale ha aggiunto di «non avere a che fare con questa storia. Non capisco perchè non mi abbiano chiesto chiarimenti nel merito».
Anche gli altri politici coinvolti nell’inchiesta si sono dichiarati estranei al presunto reato emerso nell’ambito di questa indagine.
L’onorevole Caputo, ad esempio, si è detto pronto a documentare la sua completa estraneità ai fatti emersi in queste ore e l’onorevole Vitrano ha commentato: «Tutto falso».
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