E’ incredibile, Caio Giulio Cesare, dittatore e imperatore romano, costruì un ponte sul fiume Reno, nel 53 a. C., con i suoi soldati in dieci giorni. In provincia di Agrigento si conoscerà la soluzione al crollo del ponte sul fiume Verdura il prossimo 13 febbraio in Prefettura.
La differenza è che Giulio Cesare, oltre 2000 anni fa, realizzò una grande opera in soli 10 giorni, da noi invece a 12 giorni dall’evento calamitoso, si sa ancora poco su come affrontare l’emergenza.
Questa è la voce che circola da qualche giorno soprattutto a Ribera dove qualcuno ha messo in giro un volantino tratto da internet che fa la storia della costruzione del ponte di Cesare sul grande fiume Reno e che evidentemente contrasta con la realtà di casa nostra dove i disservizi per la calamità naturale sono diventati tanti tra le popolazioni di tre province e dove la soluzione all’interruzione della Ss 115 è di là ancora da venire.
Il ponte militare di Cesare, tutto in legno, realizzato per intimorire i Germani che scorrazzavano al di qua del fiume Reno, aveva una carreggiata di 4 metri (De Bello Gallico), era lungo circa 500 metri con 56 campate di 8 metri ciascuna. Fu costruito da legionari in 10 giorni. Le differenze sono notevoli perché il Verdura è un fiumiciattolo, appena un vallone, rispetto al Reno, con alcune centinaia di metri di lunghezza in meno. Se Cesare aveva allora la manodopera, l’Anas oggi dispone di grandi mezzi meccanici che possono spianare perfino le montagne.
Giulio Cesare era preoccupato dei nemici di Roma, i nostri governanti, le nostre Istituzioni devono essere preoccupati della intransitabilità viaria, della economia e della vivibilità che vanno a rotoli. Al danno, lo scorno. Forse i riberesi ricordano che un altro ponte, stavolta sul vicino fiume Magazzolo, negli anni ’70, crollò per la furia delle acque. Ci misero per ricostruirlo dieci anni durante i quali milioni di automobilisti passarono su una passerella.
L’ANAS propone soluzione per il ripristino del viadotto Verdura. Tempi stimati: 30-40 giorni.
Il video del crollo del ponte Verdura a “Striscia la Notizia”
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Oggi alle ore 15.00 il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta sarà sul luogo del ponte Verdura crollato, per constatare direttamente il dramma dei luoghi interessati dal crollo.
A comunicare il sopralluogo una nota stampa della Presidenza della Regione. Crocetta sarà accompagnato dal deputato regionale Margherita La Rocca, che con alcuni suoi colleghi aveva sollecitato iniziative immediate per evitare ulteriori disagi ad una popolazione già abbastanza provata.
Il comitato “No Ponte no Voto”, partito dal social network Facebook su idea dell’avvocato Serafino Mazzotta, ha avuto un grosso successo e già questa mattina c’è stata una prima affollatissima assemblea che si è svolta nella sala convegni del Comune di Ribera.
Il comitato grida forte che “è finito il tempo delle chiacchiere e che le decisioni vanno concordate con chi le deve subire”.
“Quaranta giorni sono troppi, bisogna lavorare con gli strumenti dell’emergenza e siamo pronti a chiedere lo stato di calamità naturale per la zona”. Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta che, accompagnato dall’assessore Mariella Lo Bello, si è recato nel pomeriggio a Ribera nei pressi del ponte sul fiume Verdura crollato lo scorso 2 febbraio. Presenti anche i sindaci di Ribera e Sciacca.
Una situazione che sta creando enormi disagi alla popolazione della provincia di Agrigento.
“Ora – ha aggiunto il presidente della Regione – investirò della questione la Protezione civile nazionale per realizzare il nuovo ponte. I tempi devono essere accelerati”.
Alla visita era presente anche il dirigente regionale dell’Anas, Salvatore Tonti, che ha mostrato al presidente Crocetta gli elaborati della passerella che dovrebbe essere realizzata per sostituire il ponte crollato mediante la posa di tubolari in acciaio, atti a garantire il deflusso delle acque. L’Anas ha previsto, altresì, un intervento sull’alveo del fiume.
Giulio Cesare non è mai stato imperatore. Studia la storia.