Nonostante i mezzi pesanti della ditta Comina, scortati da polizia e carabinieri, siano riusciti ad arrivare nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana alla Base della Marina militare americana di Ulmo, gli attivisti ed i componenti dei vari movimenti e comitati No Muos continuano a presidiare la zona per impedire il passaggio di altri camion diretti alla Base militare americana.
Specialmente dopo che il presidente della Regione Rosario Crocetta ha annunciato la sospensione dei lavori al Muos, provvedimento che a quanto pare sta per essere ufficialmente formalizzato.
L’ex assessore Giuseppe Maida, in prima linea nella battaglia al Muos, nei giorni scorsi ha spostato il presidio che aveva istituito in contrada Apa, lungo la strada interpoderale Ulmo-Polo, ovvero “a cento passi dal Muos”, in modo da controllare più da vicino l’eventuale continuità dei lavori all’impianto satellitare nonostante il provvedimento di sospensione annunciato dal presidente Crocetta.
Sospetto che venerdì alle 10,15 circa, sembra che in qualche modo si sia rivelato possibile, dato che alcuni attivisti No Muos hanno notato e fotografato, nonostante la distanza, un operaio che lavorava ad una delle tre grosse antenne paraboliche Muos all’interno di un cestello sollevato dal braccio meccanico di un mezzo pesante.
Motivo per il quale Giuseppe Maida si è poi recato al Comando stazione dei carabinieri dove ha presentato un esposto-denuncia in cui ha chiesto di verificare se i lavori in questione siano difformi o meno alle vigenti disposizioni di legge, tenuto conto che il presidente della Regione ha reso pubblica la notizia della sospensione dei lavori nella Base militare americana.
Intanto venerdì gli attivisti No Muos del presidio permanente di Ulmo, hanno bloccato e rimandato indietro un grosso camion non militare diretto alla Base e ieri pomeriggio, per il timore del passaggio di altri autocarri verso la Base, sono state chiamate a raccolta quante più persone possibile, in modo da poter respingere l’eventuale passaggio di altri mezzi pesanti.
Infine da Palermo giunge notizia di una candidatura ad ospitare il Muos nel Centro spaziale Scanzano di Piana degli Albanesi, dove un’azienda in crisi (Telespazio, gruppo Finmeccanica, con 26 dipendenti in cassa integrazione) vorrebbe diventare base operativa satellitare americana.
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