Di Salvo Ognibene
Twitter: @SalvoOgnibene
Insulti, critiche, promesse di querele ancor prima che il libro di Benny Calasanzio venisse pubblicato. “Capitano Ultimo. Il vero volto dell’uomo che arrestò Totò Riina” non è un libro contro Sergio De Caprio, alias “Ultimo” ai tempi del Ros. E’ un libro che parte da “Ultimo” ma si allarga in tante vicende fino a scivolare nella trattativa Stato-mafia, o meglio nelle “trattative”.
Cos’è successo realmente quel 15/01/1993 ? L’arresto più eclatante della storia, quello con più polemiche, tanti dubbi ed una sola realtà. Il capo dei capi messo faccia a terra da Ultimo, viene arrestato. E’ finita. L’operazione “belva” è conclusa.
8/01/1993 Balduccio Di Maggio, incensurato, trovato con un paio di pistole non denunciate, viene fermato per un normale controllo e, trattenuto in Caserma, chiede di parlare con il Gen. Delfino (si proprio quello rinviato a giudizio con l’accusa di concorso nella strage di Piazza della Loggia e condannato per truffa aggravata nel “sequestro Soffiantini”).
No, non siamo a Palermo, siamo a Novara. Una settimana dopo l’uomo che dichiarò guerra allo Stato verrà arrestato e la perquisizione di rito, in questo caso prioritaria, viene effettuata 18 giorni dopo, il 2/02/1993. Provenzano invece verrà arrestato 13 anni dopo.
Date, tante, e persone, poche, che si legano tra di loro, ed una verità, quella dei rapporti ufficiali, che viene messa in dubbio da affermazioni, smentite, fatti, “casualità”.
Un libro che porta alla luce, responsabilità mai indagate prima, nascoste fino ad oggi dietro le figure di Mori e De Caprio.
Un libro che chiede verità e pone interrogativi.
Offre un ritratto interessante del “Capitano Ultimo”, l’ultimo tra gli ultimi con tanto di stimabilissimi progetti di solidarietà ed un passato tra grandi certezze e forti dubbi che forse è bene non leggere in correlazione tra loro ma considerarli singolarmente, come in una corsa a tappe dove alla fine non si giunge da nessuna parte.
Nessuna vittoria e niente premi ma un nastro d’arrivo da tagliare ed un traguardo raggiunto.
E’ bene ritrovare la memoria per questo paese e capire che quel peccato non troppo originale che oggi ci portiamo dietro ha ancora troppe lacune ed una certezza: la fine delle bombe, l’arresto di Totò Riina e la totale sommersione di Cosa Nostra negli ultimi vent’anni.
Ultimo, eccellente investigatore a Milano, pessimo ma con ottimi risultati a Palermo si trova “casualmente” nella provincia “babba” di Nitto Santapaola, arrestato, dopo una serie di “strani” avvenimenti, a Mazzarrone, in provincia di Catania.
Troppi interrogativi che compongono un grande disegno, una trattativa accertata, di cui, probabilmente, Ultimo, a sua insaputa, ne raccoglie i risultati.
No, non è il Raul Bova che avete visto nella miniserie prodotta dalla famiglia Berlusconi,è un altro Ultimo, quello vero, quello che ancora una volta non vedrete probabilmente nella prossima miniserie televisiva, la quarta, “L’occhio del falco”. Chissà se riusciremo ad arrivare ad una verità vera, di certo questo libro è un buon inizio per provare a cercarla.
Buona visione, anzi, buona lettura.
Qui la scheda del libro e dove acquistarlo
http://www.ibs.it/code/9788874249695/calasanzio-benny/capitano-ultimo-il-vero.html
http://www.diecieventicinque.it/
Nato a Livorno e cresciuto a Menfi, in Sicilia. Ho studiato Giurisprudenza a Bologna e scritto “L’eucaristia mafiosa – La voce dei preti”, un libro sui rapporti tra mafia e Chiesa che ha raccolto la testimonianza di diversi religiosi. www.eucaristiamafiosa.it