Last updated on Dicembre 27th, 2012 at 09:32 am
Basterà il Natale a portare un po’ di serenità nei siciliani? Noi ce lo auguriamo!
Davanti a noi c’è un presepe che, purtroppo, non ci porta a riflessioni serene, naturali in questa ricorrenza.
Ci farebbe piacere oggi raccontare storie liete di vita quotidiana. Senza politica. Senza l’assillo di dover fare i conti con i drammi attuali, come, ad esempio, la disoccupazione sempre più assillante. In Sicilia si rischia di perdere altri trentamila posti di lavoro.
Fare un presepe di casa nostra con facce gioiose è un compito arduo. Solo un sogno potrebbe aiutarci.
Quanto sarebbe bello, ad esempio, sostituire, davanti alla grotta della natività, i pastori, che ci hanno accompagnati sin dalla nostra infanzia, con i volti dei nostri ragazzi.
Invece ci dobbiamo occupare di cose terrene. Pensavamo di salvare, almeno, Mario Monti e magari metterlo nella mangiatoia del Bambin Gesù, sarebbero corsi in molti all’adorazione.
Invece dopo tredici mesi di onorato lavoro, sembra che anche lui stia cadendo nell’errore di far parte di quel teatrino della politica affollato da personaggi poco affidabili.
Mario Monti, ieri, ha fatto conoscere le intenzioni sul suo futuro.
Sostanzialmente “lascia ma spera nel raddoppio”.
“Non mi schiero con nessuno ma la mia agenda è chiara ed è aperta a tutti per coalizioni ampie. Alle forze che manifesteranno adesione convinta e credibile all’agenda Monti, sono pronto a dare il mio incoraggiamento e, se richiesto, anche la guida, e sono pronto ad assumere un giorno, se le circostanze lo volessero, responsabilità che mi venissero affidate dal Parlamento” questa è stato il passaggio clou della sua conferenza stampa.
Cosa farannno adesso Casini, Fini, Montenzemolo? Nel nostro presepe potrebbero essere i tre re magi. Non portano doni, ma sperano invece di riceverli.
Ci sono pure Berlusconi, che spara a destra e a manca per consumare le ultime cartucce, e Bersani, che più degli altri si sente con le carte in regola.
Poi Grillo e, ultimo arrivato, Ingroia, magistrato-politico, apprendista degli esperti maestri Di Pietro e De Magistris. Insomma, c’è una folla pronta a sedurre gli italiani.
Questi si lasceranno conquistare, come è accaduto ai siciliani che ancora, pur essendo già andati al voto, conoscono poco del loro futuro?
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.