Ginkgo: l’ombrello ecologico, completamente riciclabile, realizzato in polipropilene da un ingegnere di origini siciliane, Gianluca Savalli.
Un ombrello riciclabile al 100%. Confezionato in un unico materiale, il polipropilene. Resistente, fra l’altro, a urti e raffiche di vento senza deformarsi. A mettere la firma sull’invenzione un ingegnere di origini siciliane, Gianluca Savalli, un designer, Federico Venturi che, aiutati in corso d’opera anche dall’imprenditore Marco Righi, hanno saputo unire le loro competenze in estetica, meccanica ed imprenditoria.
Il suo ideatore, Gianluca Savalli, commenta: “L’idea del progetto è nata leggendo un articolo di giornale, che riportava il numero di ombrelli prodotti sul mercato cinese: circa un miliardo. Da qui, lo spunto per esaminare i punti deboli degli ombrelli compatti, che hanno un breve ciclo di vita e sono difficilmente riciclabili, in particolare il poliestere e gli elementi in ferro. Volevo creare un ombrello semplice, ma resistente e sostenibile. Ora, grazie alla vincita del James Dyson Award, potrò sviluppare ulteriormente il mio progetto, sperando possa vedere presto la luce…o meglio la pioggia”.
Funzione
Ginkgo è il primo ombrello realizzato interamente in un unico materiale: il polipropilene. Grazie alle proprietà meccaniche di questa plastica e stato possibile ottenere un oggetto leggero, robusto e flessibile, in grado di sopportare urti e vento, senza deformarsi o rompersi. L’utilizzo di questo materiale garantisce elasticità degli elementi, (braccetti, pulsante di sblocco, etc..) maggiormente sollecitati e che risultano essere i punti di maggiore debolezza negli ombrelli tradizionali. La razionalizzazione del numero dei componenti, ridotto dell’80%, ha portato ad un aumento dell’affidabilità e ad una semplificazione delle fasi di produzione e assemblaggio. Il particolare design adottato rappresenta un notevole passo avanti e offre la possibilità di creare combinazioni di colori personalizzabili. Ogni singolo componente è prodotto mediante iniezione in stampi a basso impatto ambientale; le caratteristiche fisiche del materiale rendono Ginkgo riciclabile al 100%.
Ispirazione
Ogni anno più di 900.000.000 ombrelli vengono persi, rotti e incorrettamente deposti; considerando un peso medio di 200 g, con la quantità totale di ferro, pari a 180.000 t, sarebbe possibile, ogni anno, costruire oltre 20 torri Eiffel. Il poliestere nella copertura ha un tempo di degrado di oltre 1.000 anni. I diversi materiali rendono l’oggetto leggero, robusto ma non flessibile, inadatto a sopportare urti e vento, senza deformarsi o rompersi; braccetti, aste e pulsanti non riescono a sostenere le sollecitazioni dovute alle operazioni di apertura e chiusura e al vento. L’alto numero di componenti, oltre 100, comporta bassa affidabilità e fasi di produzione e assemblaggio complicate; per la lavorazione dei materiali si utilizzano processi produttivi con forte impatto sull’ambiente (CO2). Difficoltà di smontaggio e necessità di raccolta differenziata rendono di fatto l’ombrello tradizionale non riciclabile e con un processo di smaltimento inquinante e costoso.
Sviluppo
Il progetto è stato sviluppato concentrandosi sugli obiettivi: creare un ombrello semplice, resistente, robusto, flessibile, eco-sostenibile e riciclabile. Il primo passo è stato quello di diminuire (di circa l’80%) il numero dei componenti in modo da non alterare i gradi di libertà della struttura originale. Data la flessibilità e la robustezza necessaria, si è optato per un materiale plastico; questo ha permesso di ottenere riciclabilità al 100%, semplificazione dei processi di prototipazione e utilizzo di tecniche di fissaggio tipiche della plastica. I braccetti sono stati realizzati con la tecnica del WaterJet su una lastra di polipropilene (PP), partendo da un disegno in 2D; tutti gli altri elementi sono stati prodotti mediante la tecnica SLS (Selective Laser Sintering) in poliammide (Nylon).
Giacomo Lanzarone è nato a Menfi nel 1983. Ha studiato in Emilia Romagna conseguendo la Laurea in Informatica. Dopo alcune esperienze professionali in Ferrari e Maserati, nel 2017 è emigrato nella sedicente Padania.
Da alcuni anni si è specializzato come tecnico ERP Infor LN. Oggi si occupa anche di Business Intelligence, con l’ausilio di Infor Dynamic Enterprise Performance Management (Infor d/EPM).
Determinato, sportivo, amante della buona cucina e dei piaceri della vita. Ama viaggiare, allargare i suoi orizzonti e scoprire nuove culture.