Sono consultabili presso la Provincia regionale di Agrigento, le dichiarazioni dei redditi degli amministratori dell’Ente riferite all’anno 2011.
A prescriverne la trasparenza, la legge 441 del 5 luglio 1982, che obbliga i parlamentari, i componenti del governo, i consiglieri regionali, provinciali e dei maggiori comuni a depositare copia del proprio 730.
Si tratta, è giusto precisarlo, di quanto ogni singolo amministratore guadagna annualmente considerando la propria attività lavorativa.
Somma che comunque si realizza, alla fine, aggiungendo sempre quanto lo stesso incassa dall’Ente come indennità.
Se diversi, soprattutto tra i consiglieri provinciali, appartengono a specifiche categorie professionali – medici, avvocati, commercialisti – che gli garantiscono a fine anno un imponibile abbastanza importante, tanti sono i semplici impiegati, i quali riescono a raddoppiare il proprio stipendio con le indennità percepite dalla Provincia. Un consigliere, infatti, percepisce circa 1600 euro lorde al mese. Non perché abbia un’indennità mensile, ma per il fatto che tutti i consiglieri raggiungono la soglia massima prevista dal regolamento provinciale, non tanto grazie alle sedute di Consiglio, quanto piuttosto grazie al lavoro delle Commissioni.
Gli assessori, invece, almeno per quanto riguarda il 2011, percepivano 3.670,44 euro qualora si trattasse di un lavoratore dipendente in aspettativa – o, ovviamente un disoccupato – oppure 1.835,22 al mese qualora continuassero a percepire uno stipendio (adesso sono stati ridotti a 2.936 euro per i primi e 1.468 euro per i secondi.).
Innanzitutto precisiamo che gli importi che seguiranno rappresentano l’imponibile, che è costituito da tutti gli elementi della retribuzione al netto dei contributi previdenziali a carico del lavoratore. Su tale importo, poi, viene calcolata l’imposta lorda per scaglioni di reddito. Si tratta quindi non di una cifra netta, ma già parzialmente ripulita dagli oneri previdenziali.
Iniziamo dalla Giunta.
Primo è il presidente, Eugenio D’Orsi, preside, che per il 2011 ha dichiarato un imponibile di 95.274 euro. Secondo è solo Piero Marchetta, che si ferma però a 75.175 euro. Molto più in basso troviamo alcuni “ex”: Giuseppe Montana, 47.690 euro, Nicolina Marchese, 46.410 euro, Felice Lo Faso, 44.006 euro. Testa a testa tra Angelo Biondi e Alfonso Montana, 34.323 euro il primo e 34.729 il secondo. Ampiamente sotto la metà di questi importi seguono Vito Terrana, 12.467 euro, gli ex Ignazio Amato, 12.374 euro, e Pasquale Mazza, 7.479 euro, Salvatore Tannorella, 4.234 euro annue, Adriano Varisano, 3.514 euro. Chiude la fila Francescochristian Schembri, che lo scorso anno non ha percepito alcun reddito.
Primo in aula “Pellegrino”, dal punto di vista della carica e del reddito, è il presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, che ha dichiarato un imponibile di 155.896 euro.
Di seguito, in ordine alfabetico, tutti gli altri consiglieri:
Carmelo Avarello, 50.692 euro; Angelo Bennici, 26.182 euro, Daniele Cammilleri, 29.244 euro, D’Angelo Carmelo, 33.757 euro, D’Angelo Giovanni, 43.716 euro; Ezio Di Prima, 64.395; Ettore Di Ventura, 24.630 euro; Riccardo Gallo Afflitto, 34.445; Roberto Gallo, 32.396; Davide Gentile, 22.847; Stefano Girasole, 43.495 euro; Orazio Guarragi, 52.997 euro; Francesco La Porta, 98.401; Mario Lazzano, 45.787; Calogero Lo Leggio, 39.523; Rosario Marino, 47.559 euro; Calogero Martello, 55.501 euro; Maurizio Masone, 26.675 euro; Gaetano Militello, 41.554 euro; Salvatore Montaperto, 86.619 euro; Gaetano Nobile, 69.636 euro; Ivan Paci, 48.617 euro, Giuseppe Picone, 69.172 euro; Pellegrino Quartararo, 30.448; Arturo Ripepe, 52.671 euro; Matteo Ruvolo, 24.885 euro; Salvatore Scozzari, 52.618 euro; Nino Spoto, 38.073 euro; Calogero Sutera Sardo, 39.190 euro; Salvatore Terrazzino, 35.348 euro; Ignazio Tavormina, 109.237 euro; Nicolò Testone, 117.735 euro; Leo Vinci, 72.888; Calogero Zarbo, 64.298 euro. Gioacchino Schicchi LaSicilia
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