Il Trota l’aveva detto: «Vorrei lavorare all’aria aperta: muratore o agricoltore, non fa differenza». Il sogno è stato esaudito, il settimanale Oggi, in un’intervista, dipinge il tentativo di una nuova rinascita.
Dopo gli affanni e i travagli dell’agone politico, l’ex consigliere regionale della Lega Nord in Lombardia, al secolo Renzo Bossi, è finalmente approdato alla dimensione bucolica e agreste a cui aspirava.
Riparte da Varese il figlio del Senatùr, ed è riuscito così a riconciliarsi con tutti: in primis con se stesso, poi con chi lo invitava, poco cordialmente, ad andare a lavorare; infine con la sua terra, il suolo del Nord (in questo caso Varese), storicamente fecondo per la famiglia Bossi di fermenti politici e suggestioni separatiste.
Ma non si tratta di un addio all’urbanitas: l’idea è quella di rigenerare lo spirito, per poi rilanciarsi nella gestione della cosa pubblica con maggiore esperienza. Chissà che vada meglio rispetto all’ultima apparizione.
Le domande sorgono spontanee:
- a quale bancomat Renzo Bossi si rivolto questa volta per avere quel pò pò di azienda?
- sarà mica il nuovo capo del “Movimento dei Forconi Padani”?
Sarà, come tutti sappiamo “i figli so piezz e core” e ogni scarrafone è bello a mamma (papà) soja. Bisogna pur assicurare al “Bello, onesto, emigrato in campagna” un lavoro.
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