Last updated on Novembre 28th, 2012 at 01:22 pm
Siamo in rivoluzione, questo è quanto dice in ogni suo intervento il Governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta, ma noi stiamo vivendo non solo una rivoluzione politico sociale, ma anche mediatica.
Io, attento lettore di molti giornali on line siciliani ho notato una cosa che fa rimanere di stucco. È da settimane che noi siciliani siamo bombardati da dichiarazioni di Crocetta, del PD, dell’Udc, del M5S e di qualche personaggio noto contro lo stesso Crocetta (vedi Fava e Armao) e di qualche dichiarazione di Leoluca Orlando (Idv) sulla Gesip e poi il vuoto. Si un vuoto che si chiama PDL.
Ecco la prova, facendo una ricerca negli archivi di Blog Sicilia si incontra la dichiarazione di un pdellino il 16 novembre quando Isgrò dichiara di candidarsi a sindaco di Messina con il Pdl e liste civiche e sempre il 16 novembre vi è l’articolo dove si parla del Pdl e della macchina delle primarie all’americana e il 13 novembre dove si scrive che il Pdl sceglie l’opposizione responsabile.
Cambiamo giornale è andiamo su Live Sicilia dove l’ultimo articolo sul Pdl risale al 13 novembre dove il partito delle libertà aspettava le mosse di Crocetta e al 12 novembre dove si scrive che Misuraca incontra Cascio.
Altro giro altra corsa ora vediamo Gds che tratta del Pdl nella sezione politica Sicilia il 29 ottobre all’indomani delle elezioni regionali e nella sezione politica Nazionale l’8 novembre per parlare del gelo fra Berlusconi e Alfano.
Quindi il ciclone Crocetta indirettamente con le sue dichiarazioni azzera oltre che le consulenze esterne e tanto altro all’Ars anche un partito come il Pdl.
La Sicilia forse è stufa di un partito che ha incantato e che ha fatto terra bruciata attorno a se e quindi forse è normale sentire parlare poco di loro ma non preoccupatevi i 12 deputati all’Ars del Pdl faranno parlare di loro nei vari giornali al più presto, nel bene o nel male questo non si sa!
Forse saranno rimasti attoniti dai tagli, dal nuovo metodo di Crocetta, dall’occasione sprecata con Musumeci o ancora dalla rinuncia dei rimborsi fatta dai deputati del M5S. Certe volte il cambiamento blocca.
Quindi per ora questo silenzio stampa di 10 giorni prendiamolo per quello che è, “la megliu parola è quella che non si dice” anche ai giornali siciliani.