Lillo Firetto: “Scala dei Turchi patrimonio dell’umanità” con una bonifica ambientale

<strong>Lillo Firetto</strong>: “Scala dei Turchi patrimonio dell’umanità” con una bonifica ambientale

Lillo Firetto

Un’operazione ambientale di completa bonifica che verrà fatta in stretta collaborazione con Legambiente con cui occorre fissare regole per l’ordinata fruizione di un luogo di incommensurabile bellezza. Parte da qui un percorso di difesa e valorizzazione paesaggistica e culturale.

Lillo Firetto

La Scala dei Turchi di Realmonte deve ottenere dall’Unesco il riconoscimento del sito quale “Patrimonio dell’umanità” per le sue indiscutibili bellezze ambientali ma bisogna demolire i fabbricati abusivi che deturpano quei luoghi.

Questo sembra essere il primo impegno all’Assemblea Regionale Siciliana di Lillo Firetto, Sindaco di Porto Empedocle, presidente dell’Unione dei Comuni “Vigata – Scala dei Turchi” e neo deputato Udc all’Assemblea Regionale Siciliana. Lillo Firetto si è intestato la guerra contro l’abusivismo edilizio dilagante su quel sul litorale, eliminando tutte le forme di illegalità di illegalità e forme di abusi di vario genere, questo, per riuscire ad ottenere dall’Unesco l’ambito riconoscimento che darebbe nuova e splendida luce alla Scala dei Turchi.

Firetto sta seguendo di persona l’evolversi dell’Ordinanza di demolizione dello scheletro della “Scatur” sorto anni fa nei pressi della Scala dei Turchi e poi posto sotto sequestro perché violava le leggi in materia urbanistica ed ambientale, emessa dal sindaco Piero Puccio, Sindaco di Realmonte, che intima alla società proprietaria entro la fine del mese di gennaio la demolizione a proprie spese del manufatto.

Nel caso in cui la Scatur non adempiesse agli obblighi inposti, in accordo con il Comune di Realmonte, Firetto e Puccio metteranno in campo un’altra strategia che prevede la possibilità di eliminare il “eco-mostro di cemento”, prima acquisendolo al patrimonio del Comune ed in seguito reperendo i i fondi necessari alla demolizione.

 

Scrivi un commento da Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *