Last updated on Ottobre 1st, 2012 at 04:34 pm
Il movimento dei Forconi lascia, anzi raddoppia. Dopo avere occupato simbolicamente l’Ars, dove i manifestanti hanno passato le ultime due notti, ieri hanno deciso di interrompere il presidio per passare alle “maniere forti”: bloccare le raffinerie siciliane.
«È ufficiale, infatti, che questa mattina (ieri, ndr) partirà il blocco delle raffinerie a Priolo, mentre nei prossimi due giorni toccherà a Gela – minaccia il leader dei Forconi, Mariano Ferro – . Impediremo il passaggio delle autocisterne. Lo stop riguarderà innanzitutto il raffinato destinato al Nord.
Abbiamo raggiunto il risultato di avere suscitato l’attenzione della politica e ottenuto degli impegni, ma non basta. Aspettiamo interventi più incisivi, a partire dalla riduzione del costo del gasolio. Non è possibile che i siciliani paghino prezzi della benzina così alti pur avendo qui le raffinerie».
Dunque, dopo il blocco che ha paralizzato l’intera Isola a gennaio, il movimento alza il tiro e per i siciliani torna l’incubo carburante. «Spero che la nostra piattaforma possa estendersi a livello nazionale – ha aggiunto Ferro – e abbiamo già in programma una serie di incontri: il 10 e 11 incontreremo altri agricoltori a Chianciano, poi saremo in Sardegna per incontrare i pastori. Spero che il nostro movimento possa assumere una dimensione nazionale. Ma – precisa – non diverremo un partito».
Riferendosi all’esito dell’incontro avuto con il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, i rappresentanti dei gruppi parlamentari e del governo regionale, Ferro ha detto: «Chiediamo interventi strutturali e vogliamo risposte. Alcuni risultati li abbiamo ottenuti e riguardano sei punti dell’intesa raggiunta sulla questione della Serit, della legge anti-taroccamento dei prodotti, l’utilizzo di 335 milioni di euro del programma di sviluppo rurale, l’attuazione dello statuto e il federalismo fiscale. Abbiamo dato al parlamento regionale la possibilità di darci risposte entro una settimana – ha concluso – e mercoledì 14 c’é l’incontro con Lombardo».
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