“20-20-20” è la combinazione numerica ideale che il Ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, auspica di ottenere per il pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale. Nel documento di strategia energetica, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, sono presenti inoltre altri obiettivi, fra le quali: Riduzione dei costi energetici, maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.
Lo scopo principale del nuovo Piano energetico è quello di ridurre le bollette energetiche ed allineare i costi italiani, soprattutto all’ingrosso, ai prezzi europei. Conseguenzialmente si avrà anche una notevole riduzione delle emissioni, aumento dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il premier Mario Monti, intervenuto sulla questione, sottolinea con amarezza che l’Italia non ha una strategia energetica dal 1988.
“Dopo 15 anni di non progettualità – continua il premier – credo sia necessaria avviare una grande consultazione pubblica (on line), al termine della quale il governo trarrà delle conclusioni su cui fondare interventi che questo e immagino i governi del futuro potranno ritenere di prendere”.
Il Piano energia varato dal Governo è stato già pubblicato sul sito web del ministero dello Sviluppo. La realizzazione della strategia proposta consentirà un’evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20.
Si avranno, altresì, notevoli benefici in termini di crescita economica ed occupazione primariamente per effetto del recupero di competitività nei settori a più elevata incidenza di consumi elettrici e di gas, del risparmio di risorse attualmente utilizzate per l’importazione di combustibili, degli importanti investimenti nel settore energetico e nell’indotto, e del rilancio della ricerca e dell’innovazione nel settore.
A partire da oggi e per un mese il documento di consultazione pubblica è disponibile sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico con la possibilità di inviare osservazioni e commenti. In parallelo saranno avviate consultazioni formali con le principali Istituzioni interessate (in particolare le Commissioni Parlamentari competenti) e incontri con parti sociali e associazioni di categoria. Al termine della consultazione verrà svolta una conferenza pubblica per condividere i risultati e tracciare gli elementi del percorso attuativo. Seguirà l’approvazione del documento finale.
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