Matteo Mangiacavallo (M5s): “Un atto che ripristina la dignità del nostro Parlamento”.
Approvata oggi all’unanimità in IV Commissione all’Ars la risoluzione a firma dei deputati regionali Panepinto, Mangiacavallo, La Rocca Ruvolo, Cirone, Cascio e Palmeri che impegna il governo regionale a procedere alla revoca immediata delle note inviate dall’assessorato all’Energia a 17 Comuni della ex provincia di Agrigento. Con tali note si diffidano i suddetti Comuni, autorizzati alla gestione delle risorse idriche con la legge regionale n. 2 del 2013, a provvedere alla consegna delle reti e degli impianti alla Girgenti Acque s.p.a., pena il loro commissariamento.
La risoluzione impegna, inoltre, l’assessore all’energia Contraffatto, a verificare se sussistano le condizioni per rimuovere dall’incarico il dirigente generale Armenio, che, secondo una personale interpretazione della normativa nazionale relativa al Dl “Sblocca Italia”, aveva firmato ed inviato i provvedimenti di diffida, illegittimi per i firmatari dell’atto parlamentare approvato oggi.
“Abbiamo cercato di tutelare il Parlamento siciliano – afferma il deputato saccense M5S Matteo Mangiacavallo – e le competenze specifiche in materia di acqua potabile della nostra Regione, a statuto speciale. E’ assurdo che possa essere consentito ad un burocrate finanche di interpretare le norme. La nostra richiesta è precisa, vanno revocate le diffide e verificate le condizioni per rimuovere quel dirigente generale, responsabile di un atto che, di fatto, sbeffeggia la nostra Assemblea”.
“Adesso – conclude Mangiacavallo – attendiamo la risposta del governo, assente anche qualora ci fosse stato. Vogliamo capire se il dirigente ha agito in difformità con l’assessore e il presidente Crocetta. Se non fosse stato così, il suo gesto sarebbe ancora più grave poiché espliciterebbe, ancora una volta, il concetto che il governo regionale promuove l’acqua pubblica solo a parole”.
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