Il Movimento No Muos: «L’installazione delle tre parabole è avvenuta nel silenzio delle Istituzioni».
E tre! Domenica mattina le grosse gru arrivate all’inizio della settimana scorsa scortate dalle forze dell’ordine nella Base della Marina militare americana di Ulmo ed in azione da tre giorni nel cantiere, hanno sollevato – malgrado fosse domenica – la terza gigantesca antenna parabolica Muos, collocandola nel modulo dell’ultima torre, completando le operazioni d’installazione del sistema di comunicazioni satellitari Muos.
L’impianto adesso attende soltanto di essere attivato con la definizione di tutti i collegamenti tecnici. Come era prevedibile, i lavori hanno scatenato la ripresa di proteste da parte dei No Muos e l’ennesima mobilitazione dei movimenti e comitati di lotta.
Sabato pomeriggio si sono radunati un centinaio di attivisti No Muos davanti il cancello d’ingresso principale della Base militare statunitense di Ulmo, due dei quali, Andrea Turco di Gela e Giuliana Reale di Niscemi, si sono incatenati per protesta nello stesso cancello. “E’ arrivato il momento di passare dall’indignazione all’azione – ha detto Andrea Turco -. Il nostro gesto è solo la prima risposta a caldo che siamo riusciti a dare, speriamo adesso nell’apporto popolare e di tutti. Riusciranno a mettere le tre parabole Muos, ma noi smonteremo le antenne, perché tocca a noi farlo, dato che non c’è nessuna delega ed alcun politico che può e vuole farlo”.
Giuliana Reale ha aggiunto: “dobbiamo dare una risposta a quello che sta succedendo, perché stanno calpestando la dignità umana e questo non è giusto. Finiranno di installare le antenne, ma non finisce la lotta No Muos ed il dissenso, perché la rassegnazione è più brutta dell’indifferenza”.
Sabato sera poi, a causa del freddo, i due attivisti incatenati e gli altri No Muos in sit-in all’esterno della Base, hanno dovuto sospendere la protesta.
L’ultimazione dei lavori di sollevamento e posa delle tre gigantesche antenne hanno determinato reazioni anche da parte del Movimento No Muos Sicilia che in una nota scrive: “l’innalzamento della prima parabolica Muos è stato caratterizzato da un assoluto silenzio e disinteresse da parte delle Istituzioni locali e di amministratori che solo a parole si sono spesi sulla vicenda. E questo, nonostante il palese e colpevole travisamento dei contenuti della relazione dell’Istituto superiore di Sanità e che eminenti studiosi, tra i quali il verificatore del Tar Sicilia, abbiano contestato sia il metodo scientifico usato, che la validità del monitoraggio eseguito dall’Ispra. Anche dal monitoraggio dell’Arpa emerge più di un sospetto d’irregolarità da parte dei tecnici dell’Ispra stessa.
Il Presidente della Regione ha ignorato il parere dei tecnici nominati dalla sua stessa Giunta ed ha dato il via libera ai lavori, tradendo la sua stessa promessa elettorale e sfuggendo al confronto con gli attivisti e la gente di Niscemi. Dov’è il Coordinamento dei sindaci? “, si chiede il Movimento No Muos Sicilia. Ed ancora: “che fine ha fatto il Consiglio comunale di Mirabella Imbaccari? Ed i sindaci che avevano promesso di mettere in contatto i propri uffici legali con i nostri avvocati, dove sono? In questo quadro avvilente – conclude il Movimento No Muos Sicilia – chiediamo all’Amministrazione niscemese un sussulto di dignità e coraggio con la promozione di nuove e più incisive azioni di contrasto alla messa in funzione del sistema militare”.
Alberto Drago la sicilia
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