L’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, l’Ivass, ha recentemente comunicato i risultati di una indagine da cui si può concludere che le differenze di costo della polizza rc auto tra donne e uomini si sono assottigliate al punto da poter stabilire che non esiste più il gap di genere sul premio assicurativo.
Non si tratta, però, di una conquista sociale o legislativa nell’ambito delle pari opportunità fra generi, ma solo di un risultato dell’analisi statistica applicata e della crisi economica, che ha portato le compagnie assicurative a modificare i listini dei prezzi dei loro prodotti.
Fino a poco tempo fa, infatti, quando si determinava il prezzo di listino di una assicurazione rc auto, le compagnie assicurative applicavano alle donne un prezzo molto minore rispetto a quello applicato agli uomini, perché gli studi statistici attribuivano alle donne una maggiore prudenza alla guida, che si traduceva in un minor rischio che una donna causasse un incidente automobilistico.
Oggi, per risparmiare sul premio della polizza rc auto, è possibile consultare siti internet come ad esempio qui, che confrontano le offerte tenendo conto di diverse opzioni e sono aggiornati sulle principali novità, come quelle presentate dall’ultimo studio dell’Ivass.
Confrontando i prezzi delle varie offerte non è difficile rendersi conto che i risultati dello studio commissionato ci si accorge che mediamente il costo della polizza per un giovane neopatentato maschio che guida un’automobile di cilindrata 1300 a benzina e che si trova in classe di rischio 14, con il massimale minimo è circa il 9% in meno rispetto agli scorsi anni mentre il prezzo pagato da una donna neopatentata con le stesse caratteristiche è aumentato del 7,2%, portando i due generi a spendere, mediamente, la stessa cifra.
Questo risultato, che riguarda comunque il listino medio dei prezzi dei prodotti assicurativi che riguardano le rc auto, pare non essere stato causato da un peggioramento della guida femminile o da un miglioramento di quella maschile, ma piuttosto da una diminuzione degli incidenti causati dagli uomini dovuta al minor tempo che passano alla guida e da una riduzione del numero dei veicoli in circolazione. Questi ultimi due fatti sarebbero causati dalla crisi economica.
L’aumento del costo del premio per le donne sarebbe dovuto, invece, ad un ragionamento di redditività della polizza da parte delle compagnie assicurative. Difatti, nelle famiglie si tende a intestare l’assicurazione ad una donna per pagare meno, e l’escamotage utilizzato non è sfuggito alle compagnie di assicurazione.
Tutte queste considerazioni, insieme all’applicazione delle nuove norme legislative sui criteri per il risarcimento assicurativo alle microlesioni, possono comunque aver portato al ribasso del prezzo dei premi assicurativi che c’è comunque stato, anche se bisogna misurarlo sempre come dato statistico generale e anche se le polizze delle assicurazioni italiane rimangono molto care, a confronto con quelle degli altri paesi europei.
Nello studio presentato dall’Ivass è sottolineato anche il permanere del gap territoriale fra Sud e Nord Italia, Difatti, a pari caratteristiche dell’assicurato, la residenza nel Nord Italia premette di avere un premio assicurativo molto più basso di quello che potrà avere un assicurato residente nell’Italia meridionale.
Questo succede perché le assicurazioni considerano statisticamente più probabile dover risarcire i loro clienti residenti al sud rispetto a quelli residenti a Nord, per una serie di fattori, fra cui c’è la mancanza tendenziale del rispetto delle regole della sicurezza stradale e una maggior incidenza di truffe alle assicurazioni.