La media delle imprese femminili iscritte nei registri della Camera di commercio ed effettivamente attive in provincia di Agrigento è superiore a quella della Regione siciliana e addirittura a quella che si riferisce all’intero territorio nazionale.
Lo si rileva dai dati dello stesso ente camerale il quale precisa che la percentuale di imprese “in rosa” è del 26,60 per cento rispetto al totale delle ditte presenti in provincia. La media regionale invece è del 25 per cento, quella dell’area meridionale del 25,80, mentre la media delle imprese femminili in tutta Italia è del 23,60 per cento.
Di queste imprese presenti nell’agrigentino 4.058 di esse, pari al 32,7 per cento, operano nel settore dell’agricoltura o di attività a quest’ultimo connesse, mentre 3.174 (pari al 27,2 per cento) si occupano di commercio. Di gran lunga inferiore il dato relativo agli altri settori: 444 di attività manifatturiere, energia e minerarie, 424 di costruzioni, 663 di turismo, 85 di trasporti e spedizioni, 151 di assicurazioni e credito, 477 di servizi alle imprese, 760 di altri settori, per un totale di 10.236. Tutti questi dati si riferiscono al 31 dicembre 2012.
Peraltro si tratta di dati abbastanza aderenti alla realtà, come precisa il direttore della camera di commercio Giuseppe Virgilio da noi interpellato. In genere, infatti, si verifica uno scollamento tra il numero delle imprese registrate e quelle realmente attive, dato che spesso molte di esse risultano iscritte ma non più operanti sul territorio. Per le imprese femminili invece il dato della registrazione è abbastanza vicino a quello reale.
Per amore di verità bisogna anche precisare che in alcuni casi, ma ovviamente si tratta di una percentuale difficilmente definibile, si tratta di imprese femminili soltanto di nome, magari perchè il marito le intesta alla moglie perchè lui svolge un’attività che sarebbe incompatibile. Nella maggior parte dei casi però si tratta realmente di ditte femminili le quali – alla luce del dato che abbiamo appena illustrato – meritano un’attenzione particolare e possono costituire una seria speranza in più per il rilancio e la crescita dell’economia agrigentina.
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