Gli Stadio al Teatro Golden di Palermo: la recensione del concerto. A cura di Giannicola Scopelliti.
Un Teatro Golden sold out (pieno in ogni ordine di posto) ha ospitato ieri sera la seconda tappa siciliana de “I nostri 30 anni Tour” degli Stadio.
La nuova avventura live della band nei teatri per la “festa dei 30 anni” (come definita più volte da Gaetano Curreri) ha offerto un gran bel colpo d’occhio al pubblico presente, ripercorrendo la storia musicale degli Stadio attraverso una serie di brani particolarmente amati ed apprezzati dal pubblico.
Una carriera celebrata anche dal nuovo album uscito alla fine del 2012 dal titolo piuttosto eloquente: “30 i nostri anni”.
Sul palco, Gaetano Curreri (leader e storico frontman della band), Andrea Fornili, Roberto Drovandi e Giovanni Pezzoli, con il polistrumentista Maurizio Piancastelli e il tastierista Fabrizio Foschini.
Oltre 2 ore di grande musica, con tutti i più grandi successi della band e gli inediti del nuovo album: “I nostri anni” (con il featuring di Fabrizio Moro), “Bella” e “Dall’altra parte dell’età”.
E proprio con quest’ultima canzone hanno aperto il loro concerto: da applausi la citazione “anche il ragno se ne è andato”, riferita al loro grande amico (Lucio Dalla) che tanto ha creduto nelle loro capacità.
Tutto, infatti, ebbe inizio, come raccontato ieri sera da Gaetano Curreri, nel lontano 1962, quando fu proprio Lucio Dalla che consigliò all’attore e regista Carlo Verdone la produzione di alcuni brani della band per il film “Borotalco”.
E sono stati proprio gli amici degli Stadio a diventare “complici” dello spettacolo dell’unica band italiana che può vantare un pop-rock d’autore.
È stato un concerto davvero carico di emozioni: l’omaggio a Pantani con il brano “E mi alzo sui pedali”, scritta per la fiction televisiva dedicata al Pirata dopo la sua tragica scomparsa; il ricordo di Lucio Dalla, per la romantica versione di “E dimmi che non vuoi morire”, scritta per Patti Pravo da Gaetano Curreri in collaborazione con Vasco Rossi, un amico d’infanzia con il quale continua a coltivare una vera amicizia, oltre, naturalmente, ad una collaborazione artistica che continua nel tempo.
E dopo aver ricordato il dramma di Marco Pantani, messo nell’angolo dopo aver scoperto un valore di ematocrito leggermente superiore alla norma (una sciocchezza rispetto a quello che ha combinato Armstrong ricorderà Curreri) gli Stadio esaltano due grandi campioni che hanno sempre affrontato con stile, eleganza e fair play le partite di calcio: Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti. “Gaetano e Giacinto”, infatti, celebra due campioni che appartengono ad un calcio che oggi, ahinoi, non esiste più.
Toccante la canzone “Per la bandiera”, scritta con Francesco Guccini per portare la solidarietà degli Stadio alle vittime della strage di Capaci, con la speranza di poter scongiurare altre terribili stragi di mafia. Un’interminabile applauso ha voluto ricordare e rendere omaggio agli eroi uccisi dalla barbarie della mafia.
La parte finale del concerto è stata, invece, dedicata al repertorio romantico degli Stadio: da “Ballando al buio” a “Chiedi chi erano i Beatles, sino ad arrivare ai loro cavalli di battaglia del calibro di “Acqua e sapone”, “Sorprendimi”, “Grande figlio di puttana” e “Generazione di fenomeni”.
E se il 2012 si era chiuso con gli auguri di “buon compleanno” agli Stadio, il nuovo anno è, invece, ripartito con i grandi concerti degli Stadio che testimoniano (ancora una volta) tutto l’affetto e l’apprezzamento che nutrono verso il loro pubblico. Davvero bravi in tutto.
Ultima, semplice e personalissima considerazione: lunga vita a Gaetano Curreri & soci!
Giannicola Scopelliti