Al Jarreau, Chaka Khan, Leon Ware, James Taylor (il leader del James Taylor Quartet), Omar Lye-Fook, Jean Paul Maunick, meglio conosciuto come “Bluey”, che altri non è che il leader degli Incognito.
Sono queste le collaborazioni eccellenti di Sun, il nuovo lavoro di Mario Biondi, nato Ranno, esponente del new soul italiano con un sogno nel cassetto. «La mia velleità è sempre stata quella di sviluppare al massimo le mie potenzialità all’estero», confessa il soulsinger catanese che, per inseguire il suo sogno, è passato dall’etichetta indipendente Tattica di Renato Zero alla major Sony con la quale il 29 gennaio pubblica Sun, album raffinato che rimanda alle raffinate atmosfere anni ’80 registrato a Londra, al Livingston Studio 2.
«Non sono mai stato contrario alle major – aggiunge – e sono rimasto in buoni rapporti con Renato (Zero, ndr) che sta preparando un disco meraviglioso».
Sun è un disco classicamente soul con qualche accenno di funk. Tredici brani, anticipati da Shine On, che rimandano – come recita il titolo – alla solarità. Tra questi tre cover – Woman Woman, l’unica ballad del disco, Girl Blue, rivisitazione dell’omonimo brano firmato Stevie Wonder e Yvonne Wright, e Lowdown, interpretata insieme con Chaka Khan e Incognito – e un unico brano in italiano, La voglia, la pazzia, l’idea. «Finalmente faccio il cantante italiano. La voglia, la pazzia, l’idea è un pezzo che ho scritto nel 2001 tornando da Lampedusa. All’inizio volevo modificare il titolo per non parafrasare la Vanoni, ma poi il pezzo, che è intimamente mio, si sarebbe snaturato. Così ho lasciato tutto com’era», spiega Biondi che rivela come Bluey, coproduttore di Sun, «dopo aver ascoltato il pezzo in italiano abbia voluto inserirlo anche nella release internazionale».
A dire il vero i pezzi in italiano erano tre, due dei quali – La voglia, la pazzia, l’idea compreso – erano stati presentati alla preselezione del Festival di Sanremo. «Mi hanno detto che sarebbero stati contenti di avermi ed io ero lusingato dall’idea di farlo. Poi, però, la cosa è pian piano scemata in favore del progetto Sun e non è importante la questione “scartato o non scartato”», sottolinea Biondi. Per la cronaca il secondo pezzo in italiano che era destinato alla kermesse sanremese, A che ritmo vai, sarà in vendita esclusiva su iTunes.
Messa da parte, almeno momentaneamente, la musica italiana («Non la disdegno. Magari potrei pensare a un disco di cover partendo da Tienimi dentro te di Concato che ho già registrato – butta lì ammiccando al manager Sony – e ripescando nel mio repertorio da piano bar»), Biondi racconta qualche aneddoto della registrazione di Sun. Come l’incontro con Al Jarreau con il quale ha collaborato in Light to the world. «L’ho incontrato a Malta durante la registrazione di un Concerto di Natale, poi l’ho cercato per chiedergli di poter incidere un pezzo con lui. È stato emozionante andare a casa sua a Los Angeles per incidere il brano che, per sgombrare il campo dai dubbi, è una programmazione fatta con sequenza», racconta.
La collaborazione più importante, però, è senza dubbio quella con Bluey. «Una parte fondamentale del progetto», ribadisce Biondi che, attraverso il leader degli Incognito, ha avuto la possibilità di conoscere anche Omar con il quale duetta in Never Stop. Con Bluey e gli Incognito, Biondi potrebbe anche collaborare durante il tour. «Con The Italian Jazz Players, la band che mi accompagna da sempre, andremo in giro per Festival Jazz in Germania, Spagna, Francia e Inghilterra sin da maggio per ritornare poi in Italia per i concerti estivi».
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