La nuova indagine camilleriana non la conduce il commissario Montalbano ma l’autore medesimo. E non si tratta di una investigazione poliziesca, ma di una vera e propria analisi del mondo interiore della protagonista del romanzo, «Il tuttomio» (edito da Mondadori, pagina 156, Euro 16,00).
Il personaggio centrale della storia è Arianna, anzi per certi versi è lei la storia. Con la sua vita, le sue disavventure, le sue dicotomie interiori. Con abilità scritturale Camilleri alterna al racconto dell’esistenza attuale di Arianna, la narrazione della sua vita passata.
Lo scrittore incentra la vicenda in ambiente borghese e colloca il passato delle rimembranze nel mondo contadino. Nulla di idilliaco, è solo il contesto duro e crudo nel quale si svolge la prima fase della vita di Arianna.
Che dopo aver perso tutti gli affetti, rimasta sola a coltivare un piccolo possedimento, va in città a fare la cameriera. Poi perde anche l’uomo amato, è sola e disperata, si siede accanto alla tomba del suo amore.
Quella donna disperata, che pur avendo un bellissimo corpo da adulta, ha atteggiamenti fanciulleschi, viene notata in quel piccolo cimitero da un uomo che è lì per l’ultimo saluto alla moglie. Ha fretta di tornarsene in città, nella sua bella casa, ma quella donna calamita la sua attenzione. Le da un passaggio in città, ma lei non ha più nulla. Giulio, un ricco sessantenne, decide di ospitarla, vuole semplicemente aiutarla in un brutto momento, ed invece la giovane Arianna diventa la sua sposa.
La introduce in un mondo diverso, ma non pretende di mutarla. Anzi, pur intuendone la psicologia contorta, si rifiuta di scoprirne i segreti. Ama Arianna di un sentimento profondo, pur non potendo darle quell’amore sensuale che vorrebbe. Giulio non può più fare l’amore dopo un drammatico incidente nel quale è rimasto mutilato. Arianna sa tutto, vivono come se questo non fosse accaduto. Giulio ha una idea che la sconvolge, ma lei non rifiuta. La farà incontrare con degli uomini, e lui assisterà. Entrano in un gioco pericoloso, Arianna si infatua di un giovanissimo e sfugge alle regole di sincerità con il marito.
Arianna, bellissima e affascinante, non è tenera, è una donna oscura e dura, che nasconde terribili drammi. L’aspetto più nero della sua storia non sta nelle assurdità del presente, ma nel suo passato pieno di violenze. Delitti, violenze fisiche. Arianna non è solo una vittima. Ha tendenze distruttive, la sua interiorità è tormentata sino all’eccesso. E con la figura di Arianna che Camilleri porta la sua letteratura in un genere diverso, che non è il classico giallo, va oltre il noir. E’ il mondo profondo dell’io della protagonista, con le sue lacerazioni, che utilizzando la lingua italiana, senza alcun dialettismo, descrive in maniera chiara, con precisione chirurgica. Salvo Fallica
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi