L’impegno del Governo regionale siciliano di mettere in atto “tutte le iniziative per revocare in via definitiva il progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina” e la “contestuale destinazione delle somme ad infrastrutture che valorizzino il territorio siciliano e che siano volano per lo sviluppo e la sostenibilita’ del nostro territorio” e’ stato chiesto da un gruppo di deputati siciliani del Pd, che hanno presentato una mozione in aula, che si sta dicutendo.
“Il dibattito che si e’ sviluppato attorno alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina poteva costituire un’occasione per ridisegnare, con l’aiuto di esperti, di studiosi, di membri della societa’ civile, modelli di sviluppo compatibile con le esigenze territoriali e piu’ rispondenti alle sfide del momento e alle reali necessita’ del territorio – spiega il primo firmatario Fabrizio Ferrandelli nella mozione – viceversa, l’analisi di un gruppo di ricerca costituitosi in Italia nel 1998, coordinato da Alberto Ziparo, ha evidenziato la carenza metodologica della VIA fornita dalla Societa’ Stretto di Messina s.p.a, riguardo alla mancata definizione dei parametri di reversibilita’/irreversibilita’ dell’impalcato”.
Poi Ferrandelli ribadisce che “l’equipe di ricerca ha evidenziato i rischi derivanti dalla forte sismicita’ dell’area rilevando la numerosa sequenza di scosse che continua a manifestarsi nelle zone epicentrali e nei suoi dintorni immediati, per mesi, per anni, come ben sintetizzano i grafici dell’istituto di Geofisica”. Non solo. “Gli standard decisi dalla Cea per le macrostrutture prevedono il No way se vi e’ un rischio atteso superiore a 5,5 Richter”, denunciano i firmatari della mozione.
Per i parlamentari Pd “la cantierizzazione di rilevanti tratti di costa e le opere previste comporterebbero l’alterazione di habitat marini unici nel Mediterraneo e ben noti agli studiosi di biologia marina, le acque dello Stretto sono attraversate da varie specie di cetacei, da tonni e dal pesce spada, che qui ha il suo centro di riproduzione in quanto le correnti generate dall’incontro del Mare Jonio e del Tirreno determinano una situazione unica e delicatissima – dice Ferrandelli – il tratto di costa tra le localita’ di Punta Pezzo e Cannitello, interessato dal progetto di cantierizzazione e costruzione della torre del ponte, e’ definito un autentico ‘paradiso di biologia marina’ per la presenza di una fauna unica che giunge qui dalle profondita’ dello Jonio e dal largo Basso Tirreno”.
Per i firmatari “agli effetti sull’ecosistema si aggiungono gli aspetti riguardanti la politica dei trasporti e l’analisi circa i costi e i benefici dell’opera, basti pensare alla carente rete di trasporti che richiederebbe un programma dettagliato di manutenzione ordinaria e straordinaria e di forte potenziamento.
Le iniziali stime hanno, per anni, propagandato occupazione per 40 mila addetti che sarebbero stati impiegati nella realizzazione dell’opera; tale numero, tuttavia, si e’ notevolmente ridotto a 5 mila, di cui solo 2 mila reclutati tra la manodopera locale”. Ecco perche’ i firmatari impegnano il Governo presieduto da Rosario Crocetta di fare revocare il progetto di realizzaizone del Ponte di Messina”. Adnkronos
Sicilia Notizie Cronaca Attualità News Politica Economia Lavoro Enogastronomia Sport Viaggi