Con il disimpegno, prima di Raffaele Lombardo, poi di Savona e Tamajo e, verosimilmente, dello stesso Cimino, il «Centro democratico» di Bruno Tabacci che si annunciava come un’arca stracolma di voti, rischia di ridursi a livello di una zattera alla deriva.
Potrebbe confluirvi Carmelo Lo Monte che un certo peso elettorale ce l’ha, provocando qualche mal di pancia tra i dirigenti dell’Api che, considerate le scarse possibilità di aggiudicarsi un seggio, potrebbero defilarsi.
Così come defilato è negli ultimi tempi Francesco Rutelli che ha convocato per il 25 gennaio il consiglio nazionale del suo partito.
Mancano ormai quattro giorni alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste.
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