Silvio Berlusconi continuando la sua cavalcata televisiva ha dato una lunga intervista al direttore di «Antenna Sicilia» Michela Giuffrida. Ha parlato di tutto per oltre mezz’ora senza fermarsi un attimo, ma ci interessa soprattutto quello che ha detto sulla Sicilia.
«C’è stato un ricompattamento del centrodestra con il recupero di Micciché e di Lombardo – ha detto -, se ci fosse stata la stessa compattezza per le recenti elezioni regionali non avremmo consegnato la Sicilia alla sinistra perché avrebbe vinto Musumeci. Questo è avvenuto perché il 53% dei siciliani non è andato a votare e quindi Crocetta ha vinto con il 15%. Ora è sperabile che la Sicilia voti in maniera compatta per il centrodestra come avvenne con il fatidico 61 a zero».
Ha toccato anche il tema della disoccupazione giovanile al 52% nell’Isola, ha detto che proporrà la detassazione delle imprese che assumono giovani e l’abbassamento dell’Irap. Sui temi generali ha paragonato la spesa pubblica in Italia e in Germania: «Ogni cittadino italiano paga ogni anno 3.500 euro per sostenere le spese statali, in Germania il costo è di 2000 e l’efficienza dell’apparato statale è ben diversa».
Uno dei temi dell’intervista è stato il Ponte sullo Stretto, il cui iter è stato bloccato dal governo Monti: «Noi avevamo impegnato quasi cinque anni per rendere possibile l’appalto ed eravamo riusciti a farlo vincere a imprese italiane, successivamente il ministro Di Pietro in un solo consiglio dei ministri in cinque minuti fece presente come il Ponte avrebbe disturbato il volo dei gabbiani e il passaggio dei delfini. Sembra una storiella inventata, ma è proprio così perché risulta dai verbali del consiglio dei ministri. E dire che io da presidente del Consiglio, assieme ad dottor Letta, avevo partecipato a ben 32 riunioni per arrivare a varare il progetto e l’appalto. Quindi noi ritorneremo sull’importanza di questa opera e ce la metteremo tutta per farla ripartire e non lasciarla lì a marcire per altri due anni.
«Per quanto riguarda le altre infrastrutture in Sicilia porto a mio orgoglio la realizzazione dell’autostrada Messina-Palermo e Catania-Siracusa, ci sono anche tante altre cose da fare tra cui migliorare il sistema ferroviario. Credo tuttavia che molte responsabilità siano dei governi regionali e penso che i cittadini della Sicilia non possano dimenticarlo. Il governo centrale può stimolare alcuni investimenti, cercando di convogliare tutte le risorse su opere veramente strategiche, e non diffondendo gli interventi in mille rivoli. Il governo nazionale può destinare attraverso il Cipe delle somme importanti alla realizzazione di queste opere, ma poi se non funziona la Regione, se non funzionano le Province, se i singoli Comuni frenano non c’è modo di arrivare a conclusioni positive».
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