Arriva l’ok all’accordo tra Pdl e Grande Sud. Lo annuncia Gianfranco Miccichè: «È stato faticoso, ma abbiamo raggiunto un buon accordo, che metterà il Sud nelle condizioni di essere rappresentato da una forza politica tutta sua».
Secondo il leader di Gs, «una forza politica propositiva e costruttiva non poteva non innestarsi nel centrodestra di Silvio Berlusconi. E dove, altrimenti? Non certo in quella promiscuità tecnocratico-politica di Monti e Casini e nemmeno nella deriva populista di Bersani e le contraddizioni sinistrorse di Vendola. Per non parlare dell’estremismo di Ingroia, de Magistris & co., agli antipodi di un’Italia moderata in cui sempre mi sono rispecchiato e antitesi a quella terzietà e a quel garantismo giudiziario per cui mi sono sempre battuto».
Da parte sua, anche Raffaele Lombardo conferma che il Pds-Mpa chiude l’accordo con il Pdl, mentre ribadisce che non si candiderà. Ma va detto che questo accordo col Pdl provoca rotture con vecchi e con nuovi ipotetici alleati del Pds-Mpa. Una scelta non condivisa da Autonomia e Diritti di Agazio Loriero, che a suo tempo si era federato con l’Mpa col proposito di una comune battaglia per il Sud. Dice Loiero: «All’interno di questi due movimenti mi sono battuto fino alla fine perché la barra restasse saldamente posizionata sul centrosinistra. Io insieme a tutto il movimento di Autonomia e Diritti restiamo saldamente ancorati ai valori del centrosinistra e ci vediamo costretti a distaccarci dall’impegno federativo con il Mpa».
E se non ci fossero altri motivi di mezzo, l’accordo del Pds-Mpa col Pdl potrebbe determinare di riflesso la riappacificazione tra Tabacci e Donaldi. Si dice che i due non si parlino da giorni a causa del tentativo di avvicinamento di Tabacci al movimento di Lombardo, non digerito dall’ex capogruppo di Idv alla Camera.
Replica di Lombardo: «Ho trovato in Agazio Loiero un saggio gentiluomo. La guida che ha assicurato al Mpa è stata prestigiosa e proficua. Siamo rimasti entrambi delusi e amareggiati dai comportamenti di taluni esponenti del centrosinistra. Nelle fila dei nostri movimenti militano fior fiore di persone perbene che non hanno tollerato il miope killeraggio per conto terzi delle ultime ore condotto con cinismo e spietatezza e che non ha nulla a che fare con la trasparenza e la nuova politica».
E sempre per il Pds-Mpa arriva la replica di Giuseppe Reina a Donaldi: «Donaldi, fino a ieri capogruppo Idv e oggi paladino di nuova formazione politica, improbabile campione della coerenza politica, che ha dimostrato di essere quantomeno distratto su quanto accadeva nel suo partito di provenienza a proposito di operazioni immobiliari, suggeriamo volentieri di non continuare ad avventurarsi a formulare strampalati giudizi accampati ai margini del cortile della politica e di sottrarsi alla tentazione di esercitare il ruolo del censore, che mal gli si addice e, se possibile, di non occuparsi, per squallidi interessi della sua bottega, di Raffaele Lombardo».
E sempre in tema elettorale, Sonia Alfano (presidente della eurocommissione Antimanfia) ammette di essere corteggiata da Crocetta, ma esclude una sua candidatura col movimento dello stesso. «In riferimento alle dichiarazioni attribuite al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta – precisa Sonia Alfano – tengo a precisare che sulla sottoscritta sono state esercitate pressioni da persone vicine allo stesso Crocetta al fine di giungere a una candidatura nella lista del Megafono per il Senato. Tali pressioni non sono servite perché ho già chiarito di non essere interessata al progetto».
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