I lampedusani sono in stato di agitazione già da qualche giorno. Si stanno preparando allo sciopero generale. Nelle Pelagie negli ultimi giorni si sta respirando aria di esasperazione; il primo dicembre è vicino e se il governo centrale non predisporrà l’ennesimo provvedimento atto a prorogare la moratoria fiscale e la sospensione dei mutui iniziata nel 2011, potrebbero scaturire gli scioperi più importanti della storia delle Pelagie.
Il problema non è solo legato alle proroghe ma anche alla possibile rateizzazione delle rate che fino ad oggi non sono state versate all’erario dalle aziende lampedusane.
Al momento, se non sarà predisposta la rateizzazione significherà che tutte le aziende che hanno usufruito della moratoria, dovranno versare in unica soluzione tutto il pregresso. In poche parole, significherebbe fallimento possibile per buona parte delle aziende isolane.
Uno dei problemi sostanziali sta anche nel fatto che non pagando il pregresso e risultando di conseguenza morosi con l’erario, le società non potrebbero più accedere a prestiti bancari e non potrebbero più proporre progetti verso nessun ente del tipo regione o comunità europea e anche i progetti già presentati e approvati, difficilmente potrebbero avere seguito dal momento che documenti come il Durc (documento unico di regolarità contributiva) non possono essere rilasciati ad aziende morose.
In passato gli isolani hanno già organizzato degli scioperi generali ripetendoli per diversi giorni, oggi però le cose sembra siano diverse, oggi sono a repentaglio intere aziende produttive, la maggior parte delle quali sono trainanti per l’economia dell’isola essendo esse legate alla attività primaria di Lampedusa che è senza ombra di dubbio il turismo.
Gli organizzatori degli scioperi sono gli operatori turistici, i pescatori e i commercianti isolani che sperano con questa azione di potere ottenere delle risposte concrete e risolutive dal governo Monti.
Il primo cittadino delle Pelagie, Giusi Nicolini si è detto vicino alla popolazione e pronta a fare la sua parte, per risolvere la questione; già lo scorso luglio, infatti, Giusi Nicolini era riuscita ad ottenere una proroga per la moratoria fiscale. Elio Desiderio laSicilia
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