«Nella Ue, i rischi per i giovani in termine di disoccupazione a lungo termine e crescente inattività si stanno ancora intensificando»: è quanto constata il rapporto trimestrale della Commissione Ue su «La situazione sociale ed occupazioni nell’Ue».
La situazione è però frammentata: nell’ultimo anno, la disoccupazione giovanile é aumentata ovunque tranne in otto paesi. Mentre negli stati del sud (Grecia, Italia, Portogallo e Bulgaria) si è registrato il più alto incremento anno su anno (oltre 5 punti percentuali), il tasso dei giovani senza lavoro é calato molto in Lituania e Lettonia (-6,8% e 2,8%) così come in Finlandia, Malta e Belgio (da -1% a -2%).
La disoccupazione giovanile cala anche in Danimarca, Germania e Polonia, anche se più marginalmente. All’altro estremo, oltre il 30% delle persone giovani attive in Slovacchia, Portogallo, Italia e Irlanda è senza un’occupazione. In Grecia e Spagna, il numero dei giovani disoccupati ha superato addirittura quello dei giovani occupati per più di sei mesi, con un tasso di disoccupazione schizzato oltre il 50%.
In generale, nel secondo trimestre 2012, l’occupazione nella Ue è rimasta stabile dopo tre trimestri consecutivi di calo, ma il numero delle persone con un lavoro è diminuito su base annua dello 0,2% (dato annuo a fine giugno 2012) e dello 0,6% nella zona euro.
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